SALUTO AL VESCOVO IN VISITA PASTORALE AL NOSTRO CENTRO
Carissimo Vescovo Gualtiero,
con immensa gioia Le do il benvenuto nella nostra sede, che Lei benevolmente ci ha concesso per poter svolgere meglio il nostro servizio.
Sono qui presenti i Soci dell’Associazione di Promozione Sociale Centro “Amore e Vita” con il Consiglio Direttivo, alcuni Insegnanti del Metodo Billings, le Tirocinanti del V Corso Regionale Umbro per Insegnanti del Metodo Billings, una parte dei Partecipanti alla Scuola per Consulenti Familiari, che dal 2008 il nostro Centro ha riproposto a quanti hanno voluto frequentarli, i collaboratori del progetto “La grammatica e la sintassi dell’amore”. Sono presenti anche i Soci, il Direttivo ed alcuni Collaboratori Volontari del Centro di Aiuto alla Vita di Foligno, che Lei ci ha suggerito di voler incontrare insieme a noi.
Noi L’accogliamo come Pastore e Maestro della Chiesa di Dio che è in Foligno e con la trasparenza e la chiarezza con cui parliamo alla presenza di Colui che scruta nei nostri cuori intendiamo presentarci e presentare quanto ci sta a cuore, quanto ci fa gioire e quanto ci produce sofferenza.
Mi sembra utile prima di tutto ripercorrere insieme alcuni momenti della storia del Centro “Amore e Vita”: i primi passi per la nascita del Centro vengono mossi nell’anno 1978, un anno triste per quanti amano la dignità e la vita dal concepimento alla morte naturale perché il 22 maggio è stata approvata la legge 194, che ha legalizzato l’aborto producendo in questi primi 35 anni più di 5 milioni e 400.000 vittime innocenti; un anno fecondo perché nella ricorrenza del X anniversario dell’Humanae vitae si è tenuto a Roma (10-15 dicembre) il I Corso Nazionale per Insegnanti del Metodo Billings, al quale hanno partecipato 2 giovani coppie della Parrocchia di San Francesco. Al ritorno dal Corso è iniziata a Foligno l’opera d’ informazione e di sensibilizzazione sui MN e sul Metodo Billings in particolare.
Queste due coppie assieme ad altre coppie dell’AC sono stati i promotori della I Giornata per la Vita, indetta dalla CEI con il documento La comunità cristiana e l’accoglienza della vita nascente (8/12/1978), della raccolta delle firme per il referendum abrogativo della legge 194 e dell’informazione scientifica e della sensibilizzazione della comunità cristiana alla difesa della vita nascente in occasione del referendum abrogativo del 17 maggio 1981 .
Dopo aver partecipato al I Convegno delle Famiglie d’Africa e d’Europa (Gennaio 1981) nel marzo-maggio dello stesso anno abbiamo partecipato al I Corso per Insegnanti del MOB svoltosi a livello regionale nelle Marche diretto da Suor Maria Rosaria D’Amico e dal dr. Angelo Francesco Filardo.
L’annuncio dell’apertura del Centro “Amore e Vita” in via dell’Oratorio n.1 viene fatto commentando i risultati del Referendum abrogativo della legge 194 del 17 maggio 1981 dal dr. Filardo assieme al Vescovo Mons. Giovanni Benedetti come risposta concreta di aiuto alle donne ed alle coppie che desiderano prevenire l’aborto con una procreazione veramente responsabile, rispettosa della dignità dell’amore coniugale umano e del diritto alla vita di ogni concepito. Eravamo certi e lo siamo tuttora, confermati in questa convinzione anche dall’enciclica Evangelium vitae del beato Giovanni Paolo II, che è indispensabile l’educazione all’amore fecondo e responsabile, che fa riconoscere la preziosità della fecondità umana e la fa accogliere come dono meraviglioso, che bisogna vivere responsabilmente e tutelare dai danni legati ad un uso non pienamente umano della sessualità, per prevenire l’aborto volontario. Fin da allora eravamo convinti che la contraccezione non poteva essere culturalmente uno strumento di prevenzione dell’aborto volontario, anche perché nei fatti i cosiddetti “contraccettivi maggiori” (pillola e.p., spirale, minipillola, progestinici deposito, pillola del giorno dopo, ..) erano già allora essi stessi abortivi precoci anche se non dichiarati tali.
Il Centro “Amore e Vita” nasce, quindi – usando un’espressione a Lei cara – nella Chiesa, con la Chiesa e per la Chiesa (Sinodo della Chiesa di Foligno n. 439) per iniziativa di giovani coppie di sposi cristiani e di giovani: è un frutto della partecipazione attiva, corresponsabile dei laici alla vita della Chiesa, promossa dal Concilio Vaticano II, di cui celebriamo il 50° anniversario.
Il nome Centro “Amore e Vita” è stato scelto per ricordare a noi stessi ed a chiunque lo legge o lo sente pronunciare il binomio - che secondo il sapiente e profetico insegnamento del venerabile papa Paolo VI – deve essere sempre presente in ogni rapporto coniugale per essere pienamente umano. A questo binomio – essendo aumentato negli anni successivi l’impegno per l’incremento percentuale dell’omosessualità (Memorandum di F. Jaffe a B. Berelson 11/3/1969) - è stato aggiunta un’altra caratteristica fondamentale dell’amore coniugale ai tempi dell’Humanae Vitae data per scontata, cioè la differenza sessuale, che nell’insegnamento del beato Giovanni Paolo II e del Santo Padre Benedetto XVI assieme all’amore (l’unità nella carne) ed alla vita (fecondità) costituisce il mistero nuziale, cioé la grammatica fondamentale dell’amore coniugale umano.
La nostra Associazione è numericamente piccola, perché richiede ai suoi Soci un no assoluto a tutte le forme di aborto, di fecondazione in vitro, di contraccezione e sterilizzazione, di eutanasia e di manipolazione embrionaria. La sua forza sta nell’annunciare e testimoniare che vivere la verità, la bontà e la bellezza della coniugalità del “principio” non solo è possibile a chi lo vuole – in particolare a chi è sposato in Cristo - ma è fonte anche di grande gioia e che ogni vita umana - anche se non sana - è sacra, preziosissimo dono ed intangibile.
La specificità della nostra missione, in particolare il riproporre - testimoniandolo con la vita - l’insegnamento profetico dell’enciclica Humanae
vitae in una realtà molto laicista, che il più delle volte si limita a leggere il Magistero della Chiesa Cattolica filtrato da Repubblica o da mezzi di comunicazione di massa similari, ha incontrato molta indifferenza e sordità in chi doveva accoglierla e riproporla ai fedeli affidati alla sua cura pastorale. Nel notiziario diocesano n. 3 del 1986 a pag. 6 nel verbale del Consiglio Pastorale Diocesano del 2 febbraio dopo la lettura di una lettera inviata dai Responsabili del Centro di “Aiuto alla Vita”, del Centro “Amore e Vita” e del “ Movimento per la Vita” di Foligno in cui si denuncia la scarsa attenzione della comunità diocesana e della stampa, in particolare, sul problema della vita nascente, leggiamo “ Il Consiglio conviene nella necessità di un maggiore impegno della comunità in tale ambito”.
Nel novembre del 1989 si sono realizzate le condizioni per cominciare a pensare ad attivare il Consultorio Familiare all’interno del Centro per cui 2 nostre operatrici vengono inviate a frequentare il corso triennale per Consulenti Familiari, tenuto ad Assisi dagli Operatori del Consultorio Familiare “La Famiglia” di Roma. Altri operatori del Centro frequentano i Corsi Triennali ad Assisi e dal 1993 il nostro Centro organizza fino al 2003 5 Corsi Triennali per Consulenti Familiari, che vengono frequentati da 77 persone.
Il 26 novembre 1998, subito dopo il terremoto c’è stata l’apertura ufficiale del Consultorio Familiare con una conferenza tenuta da Padre Luciano Cupia e dalla dr.ssa Rosalba Fanelli. Ma l’operatività è stata più incisiva a partire dal mese di novembre 2000, quando cioè il Vescovo, Mons. Arduino Bertoldo, accogliendo le nostre ripetute richieste ci ha concesso il contributo economico necessario per assicurare una presenza per 3 giorni a settimana e per coprire le spese telefoniche e di aggiornamento e supervisione, che Lei benevolmente continua ad assicurarci.
Dal 2008 abbiamo ripreso ad organizzare i Corsi Triennali per Consulenti Familiari, l’VIII dei quali è ancora in corso, che hanno visto la partecipazione di altre 35 persone.
Attualmente c’è un bel gruppo che ha completato la parte teorica, alcuni hanno già sostenuto l’esame, altri stanno facendo il tirocinio.
La formazione professionale dei Consulenti Familiari viene curata da Operatori del Consultorio La Famiglia di Roma e noi fino ad oggi ci siamo limitati ad invitare gli Allievi che frequentano i Corsi alle lezioni del V Corso per Insegnanti del Metodo Billings di carattere antropologico, bioetico e magisteriale, ma la partecipazione a tali lezioni è stata molto scarsa.
Non abbiamo chiesto a chi si scrive ai Corsi per Consulente Familiare di diventare socio dell’Associazione proprio per permettere a Tutti di fare una
esperienza di formazione che riteniamo utile alla persona ed a chi gli vive accanto indipendentemente dal fare o meno il Consulente .
Nel momento in cui chi, divenuto Consulente Familiare, vuole operare nel nostro Centro è chiaro che l’adesione ai principi ispiratori (art. 3-4-5) del nostro Statuto devono essere pienamente condivisi, per cui si richiede anche l’approfondimento delle tematiche specifiche. Infatti oltre alle consulenze individuali e di coppia il Consulente Familiare può anche essere chiamato a fare cultura nelle scuole, nelle parrocchie od in altri luoghi in cui siamo richiesti.
Contrariamente a quello che qualcuno pensa e si dice – e la storia della sua nascita lo attesta – il Consultorio Familiare è uno dei servizi previsti dall’art. 3 dello statuto del Centro “Amore e Vita”.
Ci fa gioire il constatare che il servizio fin qui svolto nella nostra Chiesa Locale ed in tutta l’Umbria è in piena sintonia col il Magistero della Chiesa Cattolica e con i Documenti ed i Piani Pastorali della Conferenza Episcopale Italiana: nel libro pubblicato in occasione del XXX anniversario della fondazione del Centro sono riportati i più significativi documenti della Chiesa Cattolica al servizio dell’amore coniugale, della famiglia e della dignità e della vita umana. Qualche giorno fa leggendo in treno l’ultimo documento della CEI Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia ho trovato che il progetto che da tre anni stiamo realizzando in alcune scuole medie inferiori e superiori e che finora in due sole Parrocchie si è potuto realizzare è quanto i nostri Vescovi ci indicano nel capitolo II e che nel capitolo V si affermi “va proposto ai fidanzati che si preparano al matrimonio il valore dei metodi naturali di regolazione della fertilità, come lo strumento per esprimere la responsabilità e la generosità procreativa, nel pieno rispetto dell’integrità dell’atto coniugale, perché aiutano gli sposi a vivere la loro sessualità nel rispetto e nell’accoglienza totale dell’altro. …”.
E’ bello e fonte di gioia per noi vedere crescere il numero delle donne e delle coppie che si rivolgono al nostro Centro per apprendere il Metodo Billings ed in particolare vedere realizzato il desiderio di avere un figlio senza spesa e senza sacrifici umani in coppie, anche straniere e musulmane che risiedono in altre città e che si passano parola, che si rivolgono a noi dopo aver cercato per molto tempo una gravidanza.
E’ gioioso e bello vedere rasserenate e più capaci di vivere le loro relazioni personali e coniugali le persone che si rivolgono al nostro Consultorio per consulenza o che frequentano la Scuola per Consulenti Familiari.
E’ motivo di gioia sapere che due nostri soci, Maila e Francesco Bovi incontrino meno difficoltà a proporre i Metodi Naturali e stanno traducendo in arabo l’opuscolo Fecondità Umana in Israele, una terra apparentemente più difficile in cui si può abortire fino al nono mese.
Ci rattrista l’indifferenza, i pregiudizi, la sordità … che incontriamo qui, che ci impediscono di far conoscere ai nostri adolescenti, giovani e coppie la verità sulla persona umana, sull’amore umano, sulla strada che può condurre alla vera felicità ed allontanare i nostri giovani dall’alcolismo, dalla droga, dalla banalizzazione della sessualità, ma noi continuiamo il nostro cammino fidando nell’aiuto del Signore.
Angelo Francesco Filardo
Foligno, 6 febbraio 2013