NOVITA' SOSTANZIALI DELLA DIGNITAS PERSONAE
Leggendo in parallelo le due Istruzioni della Congregazione per la Dottrina della Fede, la Donum Vitae del 23 febbraio 2007 e la Dignitas Personae dell’ 8 settembre 2008, troviamo due sostanziali novità.
Al n. 14 della Dignitas Personae viene affrontata in modo esplicito ed inequivocabile la più seria, oscura e pesante delle nubi che si addensano sulle tecniche di fecondazione artificiale in vitro: ” L’esperienza successiva ha dimostrato invece che tutte le tecniche di fecondazione in vitro si svolgono di fatto come se l’embrione umano fosse un semplice ammasso di cellule che vengono usate, selezionate e scartate. …. Occorre tuttavia rilevare che, considerando il rapporto tra il numero totale di embrioni prodotti e di quelli effettivamente nati, il numero di embrioni sacrificati è altissimo”. In Italia nel 2006 – come si legge nella Relazione al Parlamento del Ministro della Salute del 30/4/2008 – dei 68.830 embrioni trasferiti in utero solo 5.508 sono nati vivi, mentre 63.322, il 92%, sono stati sacrificati. Delle 33.375 coppie che si sono sottoposte a fivet solo 4.384, il 13,13%, hanno potuto avere uno o più bambini in braccio !. Viene, inoltre, finalmente, smascherata la menzogna più volte udita anche durante la campagna referendaria, che equiparava le innumerevoli perdite embrionali all’abortività spontanea delle gravidanze naturalmente insorte e viene denunciato l’uso puramente strumentale degli embrioni nel trasferimento multiplo . “Le tecniche di fecondazione in vitro in realtà vengono accettate, perché si presuppone che l’embrione non meriti un pieno rispetto, per il fatto che entra in concorrenza con un desiderio da soddisfare. Questa triste realtà, spesso taciuta, è del tutto deprecabile, in quanto «le varie tecniche di riproduzione artificiale, che sembrerebbero porsi a servizio della vita e che sono praticate non poche volte con questa intenzione, in realtà aprono la porta a nuovi attentati contro la vita».”(n. 15).
La seconda novità, inevitabile conseguenza “del criterio etico fondamentale”: ”L’essere umano va rispettato e trattato come una persona fin dal suo concepimento e, pertanto, da quello stesso momento gli si devono riconoscere i diritti della persona, tra i quali anzitutto il diritto inviolabile di ogni essere umano innocente alla vita». è il pronunciamento esplicito ed inequivocabile “Pertanto l’uso dei mezzi di intercezione e di contragestazione rientra nel peccato di aborto ed è gravemente immorale.” (n.23) sulle tecniche intercettive, che intercettano l’embrione prima del suo impianto nell’utero (pillola del giorno dopo; spirale, …) e contragestative, che provocano l’eliminazione dell’embrione appena impiantato (pillola del giorno dopo, RU486, ..) . Ad onor del vero già al n. 26 della Carta degli Operatori Sanitari del 1994 possiamo leggere “ a rendere moralmente inammissibile la FIVET omologa concorrono circostanze e conseguenze relative al modo in cui è praticata oggi. Essa infatti è ottenuta al prezzo di numerose perdite embrionali, che sono aborti procurati”. Al n. 142 della citata Carta leggiamo “E’ atto abortivo, anche, l’uso di farmaci o mezzi che impediscono l’impianto dell’embrione fecondato o che ne provocano il distacco precoce. Coopera con l’azione abortiva il medico che consapevolmente prescrive o applica tali farmaci o mezzi”. La vera novità sta, dunque, nel fatto che dopo 14 anni di osservazione “ L’esperienza successiva ha dimostrato…..” la Congregazione per la Dottrina della Fede ha sentito la necessità di trattare ampiamente questi aspetti : Fecondazione in vitro ed eliminazione volontaria di embrioni ( n.14-16) e Nuove forme di intercezione e contragestazione (n.23) e di proporli a tutti i fedeli perché “ si impegneranno con forza a promuovere una nuova cultura della vita, accogliendo i contenuti di questa Istruzione con l'assenso religioso del loro spirito, sapendo che Dio offre sempre la grazia necessaria per osservare i suoi comandamenti e che in ogni essere umano, soprattutto nei più piccoli, si incontra Cristo stesso (cf. Mt 25, 40).
Secondo me non si può continuare a sottovalutare il costo in embrioni umani sacrificati dall’uso delle tecniche intercettive e contragestative, perché è di gran lunga superiore al numero di “embrioni sacrificati” dalle tecniche di fecondazione artificiale. Nel 2007 in Italia sono state vendute 370.000 confezioni di pillole del giorno dopo (Norlevo e Levonelle) in donne ( in più della metà giovanissime!), che intenzionalmente non volevano che una potenziale gravidanza dopo un rapporto sessuale da loro detto “a rischio” potesse andare avanti. Secondo un calcolo da me fatto almeno a 69.930 concepiti è stato impedito di vivere per l’uso di questa pillola! L’uso della spirale in Italia nel 2006 avrebbe impedito almeno a 851.878 concepiti di continuare a vivere (per ulteriori dettagli vedi www.lafeconditaumana.it) . Nel resto del mondo a tali cifre bisogna aggiungere i concepiti sacrificati dall’uso della RU 486 liberamente venduta.
Angelo Francesco Filardo
Foligno, 21/12/2008 . IV Domenica di Avvento
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domenica 21 dicembre 2008 17.56
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Le novità della Dignitas Personae
Caro Direttore,
Le invio questo mio contributo per "è vita", su due aspetti importanti ai fini pastorali e pratici della Dignitas
Personae.
Nel salutarLa cordialmente Le auguro un Santo Natale
Angelo Francesco Filardo